Descriptio Histriae
Pagine : 349
Autore : Luciano Lago – Claudio Rossit
Anno di edizione : 1981
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Descrizione : Descritpio Histriae. La penisola istriana in alcuni momenti significativi della sua tradizione cartografica sino a tutto il secolo XVIII. Nonostante tanti antichi documenti, sia corografici che cartografici, relativi alla penisola istriana, siano stati assai per tempo messi a disposizione degli studiosi, e nonostante la letteratura sull’argomento abbia portato a riconoscere in essi una tradizione regionale sufficientemente ricca di interessanti motivi, si deve purtroppo ancora lamentare la mancanza di un’indagine organica delle loro linee evolutive, che consenta di individuare, con abbondanza di elementi, il progresso delle opinioni e delle conoscenze geografiche dei loro Autori, che ne indaghi e coordini insomma i succesivi miglioramenti e perfezionamenti. II presente saggio vuole portare un nuovo contributo all’argomento, avviando per ora un’organica raccolta dei materiali che si possono ricavare dalla lettura dei documenti cartografici, materiali che costituiscono uno dei passaggi obbligati per la conoscenza orientata della realtà territoriale. Vengono quindi presentate riunite tutte insieme le riproduzioni delle carte più importanti che riguardano questo organismo regionale, nell’arco di tempo che parte dal tardo Medioevo e si arresta al tramonto del secolo XVIII, cioè prima dell’avvento della cartografia geodetica. Per porne meglio in rilievo il progresso, dopo la presentazione di una serie di documenti di interesse generale, si sono individuati, nel limite del possibile, per meglio fissare i momenti dello status delle conoscenze, i singoli filoni produttivi, seguendo, all’interno di essi, il criterio cronologico. Così per citare un solo esempio, tra le prime immagini presentate figurano i ben noti documenti di Pietro Coppo e quelli del grande cartografo Giacomo Gastaldi, con le loro molteplici derivazioni. L’alto numero delle carte geografiche esistenti ha imposto la necessità di una scelta, si è data, ovviamente, la precedenza ai prodotti più significativi nello sviluppo della cartografia, a quelli di eccezionale rarità a quelli manoscritti o, ancora, a quelli non facilmente accessibili. Anche così risultano presi in considerazione ben 126 documenti, dei quali 66 mai prima valorizzati nell’ambito della storia della cartografia istriana e 33, addirittura, inediti. Spiccano su tutti i tanti disegni manoscritti rinvenuti nell’ A. Stato di Venezia, a cominciare da quelli relativi all’intera regione, senza data, ma assai vicini ai documenti del Coppo Tavv. XXXIV Tra quelli a stampa: I’Istria, che porta il nome del Valeggio e che esce tra i documenti del Gherro nel Museo Civico di Venezia contenute nell’Atlante molto raro del de Jode e le numerose edizioni da Atlanti secenteschi e settecenteschi. Per quanto riguarda il testo che accompagna la raccolta, questo no affatto offrire un’illustrazione minuziosa di tutte le carte riprodotte meno, esporre una storia completa dei progressi della cartografia. L’esame del loro contenuto si è dovuto limitare alle cose essenziali tanto di fornire, per ciascuna carta, tutte le notizie necessarie a prodotti cartografici veramente originali, dalle riproduzioni, più o meno corrette o modificate. Un posto a parte occupano gli elenchi dei toponimi, che accompagnano produzioni delle carte, cui si aggiunge, alla fine del volume, tutta raccolta in un indice ordinato alfabeticamente. Non è certo necessario precisare che gli Autori non pensano affatto aver redatto un’opera completa, poichè è impossibile ridurre in poco spazio produzione che, invece, risulta vastissima. Occorre aggiungere, a proposito, che non è stato possibile reperire talune carte, pur di importanza, e che talune altre saranno, certamente, sfuggite. Si confida che dal lavoro compiuto possa emergere una visione sufficientemente chiara della difficile strada percorsa per approfondire la conoscenze della penisola istriana, con l’auspicio che ulteriori indagini, possano, colmare inevitabili lacune e manchevolezze di questo primo saggio. Il volume rappresenta un’opera fondamentale per la conoscenza della realtà territoriale dell’Istria in quanto vi sono raccolte organicamente le carte più importanti) che riguardano questa entità regionale, nell’arco di tempo che parse dal tardo medioevo e si arresta al tramonto del secolo XVIII, cioè prima dell’avvento della cartografia geodetica.